La Trattoria Valle fa parte di quei locali che con la mia futura moglie frequentavamo trenta anni fa (sigh!) e che ci piace di questi tempi rivisitare per fare una sorta di recherche di proustiana memoria.
Appena arriviamo coi rendiamo conto che è cambiato tutto o quasi : il locale è stato ampliato, ristrutturato, suddiviso in diverse stanze di ristorazione,travoni al soffitto, muro a vista di pietre e alcune pareti rivestite di listelli di legno con effetto baita. "Ma sei sicuro che qui c'eravamo già stati?", "Certo, non ti ricordi? Solo che è tutto cambiato". In effetti le uniche cose rimaste sono la vecchia chiesa e l'antico cimiterino che si intravede in lontananza lungo una stradina stretta. E vabbè, non si può pretendere che tutto quanto rimanga cristallizzato nel tempo solo per compiacere ai nostri ricordi.
Entrati, una giovanissima e gentile cameriera ci fa accomodare al nostro tavolo.
Ordiniamo naturalmente crescentine, ma con la spiacevole sorpresa che il menù non prevede gnocco fritto : la cucina è molto piccola e non a norma per il deflusso dei fumi dei cibi fritti. Pazienza,le crescentine sono comunque buone, belle alte, fatte a mano e non preconfezionate tipo CONAD, dopo che ne hai mangiate 5 sei però già a dama, il mio consiglio sarebbe quello di togliere un po' di mollica per renderle meno pesanti.
Assieme alle crescentine abbismo ordinato affettai misti (prosciutto, coppa, salame), discreti ma niente di più, un piatto di pollo alla cacciatora che mi ricordavo decisamente migliore trent'anni fa, ed un altro di costine in umido ai funghi, queste invece ottime.Buona la cunza, non buono invece il parmigiano grattugiato, che sapeva di crosta. Oltre all'acqua minerale abbiamo ordinato uno dei Grasparossa che preferisco, il Bolla d'Oro Manzini.
Terminiamo con due sorbetti al limone, due caffè ed un nocino.
Una recerche in chiaro-scuro, alcune cose buone, altre meno. Nel complesso un posto che rimane discreto, un po' scomodo da raggiungere,ma sicuramente tranquillo.

Consigliato!