La magia esiste, adesso ne ho la prova
Dopo due mesi dalla messa online della nuova versione del sito sono piu' infognato che mai, gli arretrati si sono accumulati in modo impressionante, il telefono non smette un attimo di squillare, non trovo un attimo di respiro.
Una mattina presto comincio il tour clienti per cercare di pareggiare un po' di arretrati, scelgo l'area sassuolo-fiorano per la mattina, e l'area vignola per il pomeriggio. L'idea e' la solita, da due mesi a questa parte: un drittone dalla mattina presto alla sera tardi, per sistemare il maggior numero di cose.
Verso le 14 transito da colombaro, direzione vignola, e percorro la strada che ha inciso nella memoria il mio primo anno di lavoro "vero", nel 1982, presso un'azienda della zona. Nel breve tragitto di quei pochi chilometri, mi rivedo al volante della dyane azzurra, mi torna in mente lo stato d'animo di allora, dove tutto mi appariva semplice e naturale, e mi sembrava di avere tutto il tempo del mondo a disposizione, quando, come dice Vasco, "la vita era piu' facile"...
Ragiono su questo mentre il telefono continua a squillare, e considero quanto sia cambiata la situazione in questi anni. Passo davanti al negozio dove 29 anni fa compravo il pranzo, alla trattoria (non so se sia la stessa gestione di allora), al bar, all'edicola.
Mi viene la tentazione di fermarmi, e ho anche fame.. ma non ho tempo, non c'e' mai tempo ultimamente... tiro dritto... dopo un chilometro realizzo in un attimo che tutto questo correre non ha senso, e che non sara' una sosta di mezz'ora quella che mi rovina la giornata lavorativa. In pochi secondi ho girato la macchina e parcheggiato nello spazio antistante la trattoria.
Entro e trovo esattamente quello che mi aspettavo di trovare: un ambiente famigliare, tutto molto pulito e ordinato (bagni compresi, come avro' modo di verificare), il gestore alla cassa e due signore che schizzano velocissime dalla cucina ai tavoli. Il locale ha una saletta "buona" sulla sinistra, con pochi tavoli, una sala molto ampia sulla destra, e una saletta centrale, quasi un disimpegno, con 4 o 5 tavoli, direttamente affacciata alla porta della cucina e al bancone del bar: la sala dedicata ai "single a pranzo".
La signora mi accoglie al mio primo passo e, accertatasi che sono da solo, mi fa accomodare in quest'ultima sala; la posizione del tavolo mi permette di sbirciare la cucina da una parte, e il bancone bar e l'ingresso dall'altra. Un televisore al soffitto passa le news senza volume, l'atmosfera e' silenziosa (e' anche un po' tardi per il pranzo, e ci sono quasi solo avventori "single" ), si respira un'aria di tranquillita' e di lavoro ordinato, nonostante la velocità supersonica con la quale si muovono le due signore ai tavoli.
L'apparecchiatura e' essenziale ma c'e' tutta, tovaglia e tovagliolo di stoffa compresi.
Appena seduto la premurosa signora mi elenca primi e secondi del giorno, una scelta tra 4 o 5 primi e altrettanti secondi, tutti della più tradizionale tradizione locale, ogni pietanza mi affascina e vorrei provarle tutte ma "ho fretta" e scelgo velocemente una gramigna panna salsiccia e funghi e una braciola di maiale con spinaci al burro. Da bere un sorbara di bellei; la signora mi informa correttamente che il lambrusco in bottiglia e' fuori dal menu fisso del pranzo. Vedo solo in quel momento (l'avevo letto entrando, ma non ci avevo fatto caso) che c'e' un menu fisso a 13 euro con primo secondo caffè e acqua (e probabilmente un quartino di vino in caraffa).
Approvo il tutto e la signora "vuole anche l'acqua?" Nooo, oggi l'acqua no..
Arriva istantaneamente un cestino di panini comuni, buoni, e il vino, in bottiglia da 375, e improvviso un aperitivo mentre comincio a realizzare che ho fatto proprio bene a fermarmi. Sara' che ho spento il cellulare, sara' l'atmosfera tranquilla, sara' che sento il profumo della cucina.. ma comincio a cambiare punto di vista sulle cose.
Dopo una breve attesa arriva la gramigna: un piatto abbondante e gustoso, la pasta e' cotta al punto giusto e il condimento non manca. Mi piace.
Mangio lentamente, e realizzo che il tempo che pensavo di perdere in realtà non lo sto perdendo, e' come se davvero il tempo a tavola non passasse.
Termino con piacere la gramigna e la signora (che evidentemente ha l'occhio e la sensibilita' giusta per capire lo stato d'animo degli avventori) rallenta il ritmo e lascia passare qualche minuto prima di portare il secondo, regalandomi ancora un po' di tempo per apprezzare la scelta che ho fatto.
La braciola e' buona, cotta al punto giusto, non molto grande, ma va bene cosi': ero già pieno col primo. Anche gli spinaci al burro sono buoni, piu' saporiti di quelli a cui sono abituato, ma nonostante questo li addiziono con parmigiano grattugiato (e' una cosa che mi ricorda sempre i sapori dell'infanzia, e rientra perfettamente nel senso di questa sosta di ristoro emotivo).
Un caffe' discreto, finisco il Bellei e vado alla cassa a pagare i miei 16 euro. Certamente un buon pranzo ad un buon prezzo.
Esco, riaccendo il cellulare, controllo l'ora: sono passati meno di 40 minuti da quando mi sono fermato, ma la sensazione non e' quella di aver accumulato ulteriori 40 minuti di ritardo sulla tabella di marcia.
La sensazione e' che adesso il tempo si sia rallentato e che adesso, nuovamente, sia tutto semplice come una volta e che di nuovo "ho tutto il tempo del mondo".
Arrivero' a casa alla sera con tutto il programma della giornata evaso.
Consigliato!
[joy]
03/05/2011