Altri 5 cappelli nel cestino di Schiavoni!
Dopo aver letto la bella recensione di Erbamedica avevo pensato di limitarmi a commentare, ma alla fine ho preferito dedicargli una recensione (anche perchè se no saltava fuori un mio solito commento luuungo fuoriluogo tra i commenti).
Stesso giorno di calendario descritto da Erbamedica, dicembre e sole, io e mia sorella arriviamo poco dopo l'una.
Ci infiliamo in questo quadratino surreale: basta portarsi dietro i 10 dischi della vita che per il resto è un'isoletta dei sogni dove hai tutto quel che ti serve, simpatia, gentilezza, cibo sopraffino, lambrusco!
Veniamo subito accolte bene, la signora Franca che ci dice di avvicinarci e oltrepassare gli altri corpi per leggere a modo i panini (io stringevo gli occhi, mia sorella inforcava gli occhiali, siamo messe bene come 20enni).
Scegliamo due panini con fette di cotechino e aceto balsamico, io con crema di zucca mia sorella con salsa verde.
Fuori troviamo 2 sedie libere su cui sederci. Io però torno dentro ad aspettare la chiamata del mio nome, perchè sempre da brava 27enne sono mezza sorda e non voglio fare figuraze che loro chiamano e io da fuori non sento..
Mentre sono dentro mi ascolto la descrizione della preparazione della crema di zucca che Giancarlo espone ad un cliente, e mi sento proprio fortunata ad averla scelta per il mio panino.
La Franca intanto mi convince a prendere un bicchiere di lambrusco, mia sorella invece beve acqua.
Qualche minuto per la composizione e la permanenza in forno dei panini e me ne esco col vassoio fumante e le bevande.
Dopo il primo morso mi si attacca alla faccia un sorriso che noto anche sul faccino di mia sorella, l'Inno alla gioia è in sottofondo, il freddo dell'aria cala d'intensità , dopo il primo sorso di lambrusco svanisce del tutto, sembra maggio!
I nostri panini sono leggendari, tanto intensi e saporiti, li amo già dal pane (sfilatino croccante), il contenuto è perfettamente armonizzato, sia nella veste più dolce con la zucca che in quella più sapida con la salsa verde.
In entrambi il cotechino regna e regala qualche minuto di assoluta apoteosi.
Mi scrollo di dosso le briciole che avevo fin nelle sopracciglia per quanto mi ci sono ficcata e porto dentro i vuoti pensando che un altro panino ci sarebbe stato benissimo,(quasi tutti intorno a noi hanno almeno bissato), ma purtroppo noi non ne avevamo il tempo.
Anche a me ha fatto tanto piacere sentirmi chiedere come sia andata, e soprattutto sentirmi dire "dammi pur qui nanì" (riferito ai vuoti) da Giancarlo, termine che io uso spesso, ma solo mia nonna mi chiama così.
Due passi per il centro, e mi è venuto un ruttino (è lecito vero anche ai 20enni e passa? o lo è solo ai cinni?) e mi sono sentita tanto privilegiata che fosse di cotechino e lambrusco.
Poi son salita in macchina e ho ripensato a quel posto magico, e l'ho sentito come il lettone di "Pomi d'ottone e manici di scopa" quel lettone quadrato che ci monti su ed è magico e ti porta in posti fantastici e mentre ci sei sopra ti senti un eletto e al sicuro, come una piccola casina ambulante e niente potrà andare male.
Imperdibile!!!
[tigellinaboilerdilardo]
11/12/2009